Italovenezuelani in resilienza
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Italovenezuelani in resilienza sono due parole che possono avere diversi significati a seconda del contesto.
In generale, gli italovenezuelani sono le persone di origine italiana che vivono in Venezuela, o i loro discendenti. La resilenza è la capacità di adattarsi positivamente alle avversità, superando le difficoltà e trasformandole in opportunità di crescita.
Gli italovenezuelani sono una comunità numerosa e importante nel Venezuela, che ha contribuito allo sviluppo economico, sociale e culturale del paese. Secondo alcune stime, convalidate da un rapporto pubblicato dal Senato, ci sono circa 2 milioni di persone che potrebbero essere cittadini italiani!
L' AIRE dovrebbe avere +100.000 cittadini registrati (non si hanno informazioni precise su quanti sono ma sicuro si può domandare questo a consolati generali presenti nel paese, o all'ambasciata).
Gli italovenezuelani hanno portato con sé la lingua, la religione, la gastronomia, l’arte e le tradizioni della loro terra d’origine, arricchendo la diversità del Venezuela. I discendenti hanno continuato... Tutti italiani!
Tuttavia, gli italovenezuelani hanno anche dovuto affrontare molte sfide e problemi nel corso della storia, come la discriminazione da ignoranti, la povertà, la violenza, la crisi economica e politica, e l’emigrazione dall'Italia, ovvio... In questo senso, bè, sì, gli italovenezuelani hanno dimostrato di essere una colletività resiliente, capace di resistere e reinventarsi di fronte alle difficoltà... ma... ma... c'è sempre un "pero"...
Ci sono tanti italovenezuelani che potremmo nominare ma possiamo ricordare...
- Renny Ottolina, il più grande statista e buon cittadino di Venezuela nel XX secolo.
- Raúl Leoni, presidente del Venezuela dal 1963 al 1969, che promosse la democrazia e il dialogo sociale nel paese. Era nipote di un massone italiano rifugiatosi a Caracas a metà Ottocento.
- Franco Atilio De Vita De Vito, cantautore e musicista di successo internazionale. È nato in Venezuela da genitori italiani che emigrarono dopo la seconda guerra mondiale. Ha cantato in spagnolo, italiano e inglese, esprimendo i suoi sentimenti e le sue esperienze di vita.
- María Teresa Castillo, giornalista, scrittrice e attivista per i diritti umani. È stata una delle fondatrici dell’Ateneo de Caracas, un centro culturale e artistico di riferimento nel Venezuela, figlia di un italiano che arrivò in Venezuela nel 1898.
...e tantissimi altri!
Se vuoi saperne di più sugli italovenezuelani, puoi verificare i seguenti siti web:
- Inmigración italiana en Venezuela
- Italo-venezuelani
- Idioma Italiano en Venezuela
- Italian Venezuelans
- Relaciones IT-VE
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E quali sarebbero questi "ma", "pero"... le principali sfide nel XXI secolo?
- La povertà e la precarietà delle condizioni di vita e di lavoro. C'e tantissimo spirito di sacrificio e solidarietà, si sono create reti di mutuo aiuto e di cooperazione tra loro e con le altre comunità immigrate ma non basta, c'e una grave sciagura nel paese, lo Stato italiano potrebbe sempre manifestarsi!
- La violenza e l’insicurezza, che hanno colpito il Venezuela negli ultimi decenni. Gli italovenezuelani sono stati vittime di rapimenti, estorsioni, omicidi e altri crimini, a causa della loro presunta ricchezza o della loro visibilità pubblica. Molti hanno dovuto rinunciare alle loro attività o trasferirsi in zone più sicure con l'aggravandosi delle loro penurie.
- La crisi economica e politica, che ha provocato una forte inflazione in Venezuela, una scarsità di beni e servizi, una limitazione delle libertà civili!
- Gli italovenezuelani hanno subito le conseguenze negative del disastro umanitario che si vive in Venezuela, non hanno stabilità, il loro benessere è diminuito. Alcuni hanno cercato di resistere e di adattarsi, altri hanno optato per l’emigrazione "sfollati" verso altri paesi, tra cui l’Italia (dove non sono riconosciuti come sfollati)... Ma non tutti possono fare questo, e il "rimpatrio" che propongo via uffici diplomatici non sarebbe legalmente uno "sfollamento", non ci sono benefici, non si prevedono altri aiuti in Italia nel "post rimpatrio".
Dobbiamo dire che nel XX secolo gli italovenezuelani hanno anche saputo cogliere le opportunità e realizzare i loro sogni, e rimane sempre qualcuno che contribuisce allo sviluppo del Venezuela in vari ambiti, come l’industria, il commercio, l’agricoltura, l’educazione, la cultura, lo sport e la politica... Sono stimati, ovvio. Ma ci sono tantissimi altri italiani adesso rovinati, in difficoltà, e bisogna fare qualcosa che non possono fare come loro stessi o altri hanno fatto nel passato: Essere resilienti. 😥
Adesso c'è bisogno di qualche aiuto per loro. Parlamento e governo IT potrebbero decidere!
La collettività italiana in Venezuela ha apportato tantissimo per l'Italia nel dopo guerra, adesso ringrazierà qualsiasi iniziativa d'aiuto in contraparte, non tanto si pretende carità ma assistenza (per indigenti e gli anziani, in Venezuela la "previdenza sociale" non esiste, è una calamità, bisogna capire la disgrazia che si vive) e qualche opportunità per i più giovani (sempre italiani) residenti in Venezuela che, nonostante le avversità, vogliono lavorare con qualche speranza d'essere più vicini con l'Italia dei loro sogni...
Allora...
SIAMO ITALIANI?... SÌ!
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Questa pubblicazione è stata generata con ChatGPT in conversazione via Bing, convalidata con altri autori.
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