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#CrisiUmanitaria in VENEZUELA: Cosa chiedono gli italiani nel paese al governo italiano? #Luglio2018 #CartaAperta

Amici parlamentari, rappresentanti e politici italiani,

In Venezuela c'è un disastro, tutti i connazionali italiani nel paese vivono con l'angoscia e timore dell'insicurezza, ingiustizie, carenze, cinismo, apatia, disinteresse...

Anche i più ricchi hanno tutti i suoi risparmi e capitali bloccati... I prezzi raddoppiano ogni settimana, l'inflazione è esorbitante... Non ci sono servizi di qualità... Non c'è cibo, medicinali, prodotti di consumo ordinario, per esempio, la carta igienica toilet è sparita... E quel poco che si trova, o ha un prezzo elevatissimo o semplicemente è "immondizia" che si vende perché ovviamente scarseggia il normale. Ci sono eccezioni ma la situazione generale è "un grido di disperazione".

No: La crisi venezuelana non è paragonabile con la crisi di Argentina a principio del secolo XXI... Quello che accade in Venezuela solo è paragonabile all'Italia del dopo guerra del secolo XX. Sul paese ci sono tanti visite di parlamentari e funzionari italiani ma... Ecco il mà! Dove vanno? Cosa vedono? Salvo eccezioni di rapporti e mozioni (che si ringraziano perché avvertono in Italia sulla situazione), veramente non ci sono stati provvedimenti concreti d'aiuto per tutti.

Sì: Sempre si ringrazia che con i consolati generali si diano "aiuti" che sono tantissimo per moltissimi italiani in Venezuela. Si apprezza tantissimo! Lo Stato Italiano ha inviato somme importanti per attendere il funzionamento dei consolati, assistenza sociale e altro, MA QUESTO È l'URGENZA, non è sufficiente, adesso bisogna pensare altre misure importanti che comporterebbero decisioni strategiche...

Giorni fa è stata recapitata una lettera a Ricardo Merlo, sottosegretario del MAECI. Ci sono varie petizioni che il governo italiano deve valutare. C'è bisogno che al più presto ci sia un programma di AIUTO UMANITARIO ben preciso che dia appoggio a tutti, con interventi senza scuse, oltre la beneficenza.

Facciamo una breve revisione di cosa si ha comunicato, chiesto e proposto:


  1. Bisogna proporre cosa fare con gli anziani che non ricevono nessuna pensione, o che appena ricevono quella dello Istituto Venezuelano della Sicurezza Sociale (IVSS, che equivale a meno di 1 euro mensili), o con tantissimi italiani in Venezuela che ricevono meno di 100€ di mensilità dall'INPS. L'Ufficio Assistenza Sociale dei consolati generali in Venezuela non possono attendere a tutti (con il preventivo e bilancio limitato dall'Italia). C'è bisogno che in Italia ci sia una decisione su questo fatto, con una norma legale e obiettiva che sia applicata per questi cittadini. Molti chiedono un assegno regolare di assistenza con perlomeno 100€ al mese che, sebbene è pochissimo in Italia, in Venezuela sarebbe un aiuto importante... Ci pensate?
  2. Bisogna revisionare come aiutare i tantissimi italiani anziani rientrati, residenti in Italia che non ricevono nemmeno la pensione "inutile" dell'IVSS (in Italia) e che devono aspettare 10 anni per ricevere l'assegno sociale. È una calamità. Che si deve fare? 1. Eliminare (con un provvedimento speciale) che gli anziani che ritornano dal Venezuela devono attendere 10 anni per richiedere l'assegno sociale; 2. la pensione in convenzione Italia-Venezuela sia omologata al mínimo dell'assegno sociale se si riceve una mensilità che corrisponde a una quantità minore di quella che si riceverebbe con l'assegno sociale.
  3. Si deve fare attenzione speciale al problema dei pensionati in convenzione Italia-Venezuela. L'INPS deve registrare che la pensione dell'IVSS è zero. Sì, zero, questa è la realtà. Se non accade così, l'INPS continuerà facendo calcoli imprecisi, dimezzando mensilità, richiedendo rimborsi, notificando l'Agenzia delle Entrate di introiti non veri. Intanto, la pensione IVSS è quasi zero al mese in Venezuela, questo è vero, così che non c'è problema che l'INPS la metta in "zero". Allora, è URGENTE: L'INPS deve registrare per tutti i pensionati in convenzione Italia-Venezuela il valore ZERO per quello che si riceve di pensione IVSS. In Venezuela non c'è bisogno di ricevere "un assegno" in euro nel consolato per questa pensione, nessuno ha proposto questo, non è la causa del problema, sarebbe una opzione alternativa ma il problema non è causato da come si riceve la pensione in Venezuela, il problema con i pensionati in convenzione sono i valori "sbagliati" che registrerebbe l'INPS della pensione venezuelana. Allora, quello che vogliono i pensionati italiani in convenzione Italia-Venezuela è volontà politica con un provvedimento o decreto del MAECI o del Ministero del Lavoro che indica all'INPS che devono registrare la pensione IVSS con il valore di zero, non altro.
  4. La pensione di invalidità potrebbe essere estesa anche per qualsiasi italiano residente in Venezuela. Sebbene si capisce che questo è difficile, con volontà e controlli precisi si può fare qualcosa anche per tantissimi italiani che sono in questa condizione di vita.
  5. In Venezuela ci sono tantissimi italiani che, prima del 16 agosto 1992, hanno preso la nazionalità venezuelana per motivi di lavoro, obbligati dalle circostanze, senza sapere che così perdevano la loro cittadinanza e oltre, rompevano il legame "ius sanguinis" per la sua discendenza. Nei consolati in Venezuela ci sono appena 100.000 italiani registrati ma nel paese ci sono più di 2.000.000 di italiani "negati" dalla loro Madre Patria, riconosciuti anche dal Senato nel 2005. Allora, può continuare questo così? Italiani nati in Italia, con famiglia 100% italiana, discendenza che parla italiano e con famiglia 100% italiana, tutti loro negati? È vergognoso!
  6. I consolati generali hanno bisogno di più dipendenti: È URGENTE. Diciamolo anche: il sistema usato per avere gli appuntamenti nei consolati è un disastro. I vice consolati e agenzie consolari sono praticamente annullati, quasi nessun servizio importante o diretto con Italia possono offrire. La soluzione?
  7. Il RIMPATRIO è il tema di tutti i giorni. Italiani bloccati in Venezuela perché non possono svendere o abbandonare i loro capitali, tutto controllato (con impedimenti del governo venezuelano). Moltissimi sono già senza lavoro, altri senza casa, con una mensilità che appena sfiora 1€ al mese... Sì! 1 euro al mese!!!... Senza casa in Italia, non possono ritornare, nessuno riceve... E sarebbero appena 100.000 col passaporto (cittadinanza) registrati nei consolati in Venezuela ma... Non possono andarsene così dal paese, anzi, è una beffa quando dei tizi presenti nel governo italiano propongono "il rimpatrio volontario che già esiste (via consolato)" senza offrire per tutti un piano di evacuazione come sfollati... E non c'è nessuna proposta o comunicato dall'Italia, come Stato "tace"... 😟


Ci sono altre particolarità, questo sarebbe un riassunto, andate a leggere la lettera inviata a Merlo, la Fondazione Italia Civica 1 (legalmente registrata) vuole che tutto sia considerato in Italia. Se c'è qualche confusione o volete sapere di più, ci potete chiamare. Aspettiamo così la buona volontà di tutti voi, amici parlamentari, rappresentanti e politici italiani.

Giuseppe Gino
Presidente IC1.

Carla Ardizzone
Tesoriere IC1.



P.S. di G.Gino: Nel 2016, quando è venuto un importante politico italiano a Caracas, io non sono andato a una riunione che c'era con lui. Ebbene, il giorno seguente, questo "funzionario" ha indagato i miei dati registrati sul AIRE e subito mi ha chiamato per sapere tutto da me. Allora, quando c'è volontà, si può fare qualsiasi cosa. In nome di tutti che mi seguono in Italia Civica 1, come Fondazione, reitero, prendete nota e fate caso a queste richieste.

#AiutoUmanitario con #Politica ("P" maiuscola). 👍




Schermata del Senato Italiano (2005) dove si riconosce che ci sono circa 2 milioni di italiani in Venezuela (quasi tutti con la sua cittadinanza sospesa). Dopo mai più hanno parlato sul tema. Ci sono anche altri spiegazioni di quello che nel Senato "credevano" fosse la realtà del Venezuela in quel momento. Si può vedere meglio in http://prntscr.com/k58z9y



Le proposte sono state accolte e scritte secondo conversazioni con moltissimi italiani residenti in Venezuela. Non rappresentano la línea ufficiale della Fondazione, non c'è proselitismo politico, sono proposte, nient'altro.

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AGGIORNAMENTO AL 16 MAGGIO 2019:
http://italiacivica1.blogspot.com/2019/05/nota-informativa-de-la-visita-en.html
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La Fondazione come tale non rapporta attività con formalità da gennaio 2020. Adesso siamo attivisti. Pace!

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